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perdindirindina - divagazioni buffe in prosa sulla poesia

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perdindirindina

beh  visto che io non so fare quella del  fiù fiù non mi tocca niente allora faccio la disimpegnata e me la cavo con una battutina  di superiorità  ironica così ti condisco e via no proprio no  beh  allora devo qui  esprimermi  e so che in fondo tutto questo è una schermaglia e un gioco e un modo di stare vicini vicini quasi di baciarsi da amici appassionati e sinceri  beh  visto tutto questo  mi verrebbe da dire ma che perdindirindina c'entrano gli intellettuali col fatto di mettersi davanti a una perdindirindina di biblioteca sì perché forse il fatto di leggere dei libri e di mostrarsi davanti ad essi o di scrivere un testo armonioso visto che di questo  e non di altro o perdindirindina  qui si tratta e cioè  di un bellissimo testo intenso armonioso e denso di significati e di autentico e profondissimo  quanto poetico sentire  è forse  meno autentico che stare in braghe su una spiaggia oh perdonami caro pietro sono delle bellissime braghe e tu secondo i miei parametri sei un uomo molto interessante e anche attraente da quello che vedo e io non sono insensibile al fascino maschile proprio no essendo umana e anche donna e l’età non c’entra niente con le sensazioni e nemmeno il fatto di essere sposata che c'entra bando ai luoghi comuni e alle ciance  insomma il fatto è che tu qui sei stato assunto come coefficiente di autenticità e io non ci posso fare niente se sei proprio tu caro pietro che so anche coltissimo e così in un certo senso mi servo di te per una dimostrazione che in realtà non dimostra proprio un bel  piffero di niente perché non c'è niente da dimostrare ma lo devo fare lo stesso perché non posso sottrarmi dato il mio carattere bizzarro e  autentico e dunque vado in un certo senso contro me stessa e la mia paura del ridicolo che ugualmente ne fa parte del mio carattere bizzarro e autentico ma credo che per amicizia questo vada fatto e anche più di questo anche se qualcuno potrebbe forse interpretarlo male ma non è detto perché farsi queste paranoie   e comunque a questo punto ormai non conta più e non so nemmeno più quello che conta ma tanto vale ormai siamo qui in ballo ecco sì  dico il fatto di stare davanti a una perdindirindina di libreria che pur sempre di legno d'albero è fatta e un giorno come noi si trasformerà cambierà o marcirà chissà o  la taglieranno la toglieranno di lì o la segheranno non so e dato che prima ho detto anzi scritto come noi voglio aggiungere  a me spero che non mi segheranno mai ma potrebbe darsi chi lo sa e comunque non ci voglio pensare perché mi fa paura e anche se un memento mori al giorno toglie il medico di torno e forse  mementare ogni tanto  è apotropaico ma chissà forse questa è una parola troppo intellettuale magari adesso mi vado a strofinare contro un albero e ne avrò una risposta perché anch'io lo faccio eccome se lo faccio perdindirindina di parlare con gli alberi strofinarmi no per le formiche ma non solo mi strofino metaforicamente anche con gli i-king e con l'essere supremo o altro nome e molti altri ne ho di modi oh sì  di miei modi ma segreti  e sì a volte sono disperata di cercarlo e a volte no mi sento piuttosto bene anche senza risposte ma dura solo un po' e poi riprendo perché non sono cose semplici queste del tutto e dell’infinito e del nulla altro che condirle via con frasi di circostanza o di nuovo fare gesti apotropaici anche volgari ma già meglio non dirlo apotropaico magari mi taccia di nuovo di intellettuale e chi se la sente dopo di controbattere diventerebbe sfinente vabbè  ma tornando al sodo che ormai non è più sodo ma ormai molliccio  chi non ha alti e bassi chi non pensa o fa o dice cose  e poi ne fa o dice o pensa altre almeno per certe sfumature differenti o per condizioni meteo sopravvenute o per altri motivi fisiopsicospiritufilonaturologici non sempre proprio del tutto coerenti no e poi cosa vuol dire essere coerenti ma per carità adesso non è il caso di divagare basta cercare l’etimo  comunque l’etimo di poesia è all’incirca creare e non si smette mai di creare dacché siamo vivi e un fatto è certo  poesia è tutto quello che non può essere definito ma solo sentito col cuore o con un altro organo mais  ça va de soi sono solo modi di dire si sa  e qui nella poesia di luca ma qui luca è un modo per parlare di questo è un coefficiente potrei dire pi greco senza nulla togliere a luca per carità e alla sua bellissima poesia ecco appunto qui nella poesia del nostro coefficiente autenticità numero due il primo ricordate era un certo pietro qui dunque nonché orbene c'è molto sentire oltre che pensare eh sì pensare è necessario a chiunque non sia cadavere ma di nuovo apotropaicamente  glissons  ma senza volgarità roturière o gesti sconvenienti o mon dieu quante immagini improvvise alla memoria via via il faut vivre e chissà se io sento come lui e se chi sente si sente come me o no ma no certo non credo proprio  allora che bella la libreria di luca coefficiente di autenticità numero due e il suo sguardo in questa foto che mi parla di lui e del suo bellissimo viso e dei suoi libri e di quel momento che lui era lì e lì rimane in quel preciso momento fermo sulla foto e rimane come fermo felicemente fermo e intrappolato in questa sua stupenda poesia che mi parla di lui adesso no non è più un coefficiente no e dei suoi occhi e di quella libreria che è intrisa di lui e di tutto il suo essere autentico nell’essere lui e non un altro e mi racconta di tutto il suo essere lì davanti ai suoi libri che mi parlano di lui e lui mi parla di loro e insieme sono poesia

perdindirindina

 Lilith50 - 04/11/2022 22:09:00 [ leggi altri commenti di Lilith50 » ]

Perdindirindina! Mi è venuta in mente Rossella di Via col vento. In realtà la immaginavo recitare il tuo testo privo di punteggiatura. Se in un primo momento mi sono trovata spiazzata da tale strategia, tuttavia ho riflettuto: in realtà chi di noi quando parla usa la punteggiatura?
Testo singolare e geniale! Un saluto.

 Loredana Savelli - 16/07/2014 07:40:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

: )))))

Perdirindina che poesia!

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